Cambia la location ma il risultato é sempre un gran successo. Quest’anno dal Teatro La Fenice di Venezia é stato il maestro Fabio Luisi a dirigere l’orchestra che ha salutato l’arrivo del nuovo anno.
Solito inizio sobrio con i classici ballati con le nuove coreografie studiate per l’evento per poi arrivare all’apoteosi.
Alle prime note di “Lettera da Amsterdam” il teatro si é immediatamente trasformato colorandosi da tutte le arcate. Un grande striscione é stato steso davanti al palco per coprire i seggiolini vuoti e il pubblico ha cominciato a seguire i brani battendo le mani a tempo.
Il tenore John Osborne dopo aver scaldato la voce con i brani corali come “Di Madride noi siam mattadori”, dalla Traviata a “Fuoco di gioia” da Otello di Verdi, alla Sinfonia da Un giorno di regno, sempre di Verdi, fino a romanze come “Questa o quella” da Rigoletto di Verdi, “Qui la voce sua soave” dai Puritani di Bellini, “A mes amis” da La Fille du régiment – con i celebri nove do di petto per il tenore e “Quel guardo il cavaliere” dal Don Pasquale di Donizetti si é letteralmente scatenato lanciando i cori dal palco con in mano un bandierone blucerchiato che muoveva a tempo come a guidare il pubblico.
Un tumulto si é levato dal teatro quando il tenore intonando un “Chi non salta genoano é” ha fatto saltare non solo i presenti in sala ma anche gli addetti ai lavori fino agli operatori all’esterno del teatro creando un clima di festa contagioso e di buon auspicio per il nuovo anno.
L’apoteosi durante l’inno blucerchiato: giá durante le prime note il pubblico entusiasta ha accompagnato l’orchestra col battito delle mani a tempo e durante il ritornello si é scatenato il delirio in sala, tutti in piedi a saltellare sui propri posti, nella galleria superiore si é pure verificato un inizio di ola interrotto solo dagli applausi scroscianti durati ben trentadue minuti.
Alla fine del concerto intervistato il maestro d’orchestra che dopo essersi ripreso dall’emozione ha dichiarato: “È stata la mano di Giampaolo che guidava la mia bacchetta, i colori han fatto il resto” e ci congeda con “auguri a tutti e che il nuovo anno vi porti tanti colori”.