Il Festival di Sanremo riparte col botto grazie all’ospite di punta che con una magia al pianoforte ha fatto battere le mani a tutto il pubblico presente per la manifestazione canora prima di farlo scatenare in una spettacolare ola per omaggiare una delle melodie piú belle e orecchiabili dall’invenzione del grammofono ai giorni nostri.
Elton John che non ha bisogno di presentazioni si é presentato con due successi intramontabili magistralmente interpretati per l’occasione ma il picco di share si é ottenuto quando l’artista ha intonato col pianoforte le prime note dell’inno della Sampdoria. A metá dell’esibizione é stato fatto fermare per eccesso di rialzo “Non ci sono piú tacche sul contatore” si sarebbe lasciato scappare un tecnico addetto alla misurazione mentre il pubblico continuava a cappella la fine delle strofe.
L’emozione in sala si é subito trasformata in un giubilo di gioia mista all’euforia tanto che in pochi secondi tutto il teatro Ariston battendo il tempo con le mani ha intonato le parole dell’inno blucerchiato in un coro perfettamente a tempo accompagnato dai balli degli ospiti seduti nelle prime file.
Quando al lato destro del teatro la gente ha cominciato ad alzarsi per applaudire la felicissima scelta del pezzo sono stati immediatamente seguiti dai vicini e si é formata una spettacolare ola che verrá ricordata negli annali della kermesse sanremese.
Emozionatissimo Elton John ha voluto ringraziare tutti: “Sono davvero commosso, volevo venire a Sanremo in scooter ma gli organizzatori per motivi di sicurezza non volevano farmi arrivare fino sul palco”. Raccolti tutti gli applausi meritati l’artista si é congedato dal pubblico sanremese in perfetto italiano con un maestoso “Forza Sampdoria a tutti” suscitando un boato superiore a quello registrato durante l’annuncio della vittoria di Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu”.
Soddisfatto anche Emanuele Dotto che ha dichiarato: “È dal ’58 che aspettavo di veder cantare Elton John a Sanremo l’inno della Sampdoria e l’anno prossimo vado in pensione, fate un pó voi”.