Pinuccio Brenzini scrive una lettera di scuse ai Corinzi

Anche se non servirá a pulire la sua coscienza dal male arrecato sono pur sempre gesti che vengono osservati come tentativi di salvataggio dell’anima per cercare di espiare completamente il peccato e annullare la tentazione futura.

Una lunga lettera di scuse ai Corinzi scritta in ebraico (oggi ancora lingua ufficiale dello Stato di Israele), in aramaico (oggi ancora in uso presso minoranze in Siria,Iraq,Iran), in greco (ancora oggi lingua della Grecia e Cipro) e nella “lingua di Canaan”(Is 19,18) ovvero la “lingua dei giudei”.

Nella lettera sono stati inseriti anche alcuni pittogrammi per cercare di far comprendere meglio il momento in cui é stato commesso il sacrilegio.

Papa Francesco, a cui é stata spedita una copia della lettera, sta valutando se ricomunicare Pinuccio oppure tenerlo ancora per un pochino sulle porte del purgatorio in attesa di una vero e proprio pentimento valutando un’assoluzione consistente. Purtroppo il conteggio delle preghiere da recitare per questo tipo di peccati sorpassa di gran lunga l’anno solare quindi in via del tutto eccezionale si valuteranno soluzioni alternative.

I tre ragazzi de “Il Volo” hanno chiesto a Pinuccio Brenzini di restituire il loro disco perché non condividono assolutamente il suo modo di guardare le partite.

Lino Marmorato, interrogato sull’accaduto, ha dichiarato di non aver mai conosciuto Pinuccio Brenzini e che non sapeva neanche chi fosse quel commentatore delle partite del Genoa che era con lui.

Intanto in questi giorni orde di fedeli toccati nel profondo per la grandissima bestemmia ricevuta si sono recati a Bogliasco in spontanee processioni portando in omaggio fiori, oro, incenso, mirra e vecchi gagliardetti in segno di devozione mentre la squadra si é chiusa in un religiosissimo silenzio pronta al perdono del peccatore grazie soprattutto all’intervento della mano di Giampaolo che ha saggiamente gestito questa situazione di attacco.

Nella foto un Pinuccio Brenzini praticamente irriconoscibile con la faccia sconvolta dal pianto mentre scrive la sua lettera e contemporaneamente recita versi del Vangelo presi a caso ma tutti attinenti al suo spinosissimo caso.